Il progetto Albania

L’idea di attrezzare un’aula all’estero nasce in un pomeriggio di luglio del 2008 in Val di Zoldo. Suor Edvige, religiosa di Forno ormai da anni impegnata in attività benefiche all’estero, racconta la sua esperienza in Albania, in mezzo a ragazzini che vivono gran parte della loro giornata abbandonati lungo le ancora povere strade di Tirana. La tecnologia, anche se”povera” può aiutare a coinvolgere e forse, perchè no, a offrire una valida alternativa a ragazzi e giovani che vivono miseramente il presente ed hanno altrettanto misere prospettive per il futuro.

 

Mi attivo per raccogliere computer e, sopratutto, persone interessate al progetto. Iniziano i primi contatti con Michele Zecchin e Umberto. Grazie a Umberto entro in contatto e inizio a far parte di LugAnegA che aderisce in modo entusiastico al progetto, occupando con l’occasione la nuova sede presso l’Istituto Agosti.

Seguono tanti sabati pomeriggio trascorsi in compagnia di cacciaviti, ram, schede e periferiche di ogni tipo; le distribuzioni Linux esistenti “passano” praticamente tutte sul nostro trashware.

Il gruppo si arricchisce di forze nuove, giovani e brillanti: abbiamo la grande fortuna di iniziare a conoscere i vari Sebastiano, Michele, Enrico, Alberto: sarebbe davvero bello poter elencare tutti coloro che in quei quindici mesi hanno dato il loro contributo di competenza, tempo, idee, passione e braccia.

Gli ultimi test di fine estate 2009 sono soddisfacenti. La rete LTSP è funzionante e può finalmente partire per l’Albania. Il 19 settembre 2009 partono da Belluno, su furgoncino della Caritas, 18 pc completi di periferiche e il server. Quando il furgone lascia il piazzale dell’Agosti sono le 19.00 di una giornata freneticamente trascorsa fra imballaggi e lunghi saliscendi lungo le interminabili rampe.

Ora manca la posa in opera definitiva. Il 10 di ottobre atterriamo in quattro a Tirana (Gherardo, Gimmy, Umberto e sottoscritto). Suor Edvige è lì ad accoglierci, come Tirana, città che scopriamo via via dal finestrino, in una rapida ma significativa carrellata di insegne di aziende Italiane, monumenti maestosi, impianti elettrici improvvisati, cavi a penzoloni sopra le nostre teste.

Sono due giorni e due notti assolutamente pieni: la tecnologia, malgrado i nostri test e i nostri puntigliosi preparativi, mette a dura prova le competenze, la volontà e la tenacia. Il traguardo, però, è ormai raggiunto.

Il messaggio che invio a Michele Zecchin qualche giorno dopo il ritorno a Belluno dice solo in parte la soddisfazione per il raggiunto obbiettivo:
“Ebbene sì, caro Michele. Ce l’abbiamo fatta. Siamo atterrati a Tirana sabato scorso e con un full immersion di 48 ore ne siamo ripartiti lasciando un’aula di pc, server, firewall, scanner e stampante perfettamente funzionanti. Certo, non sono mancati i problemi tecnici, comunque brillantemente superati, tanto da ottenere risultati, anche in termini di prestazioni, ben oltre quelli previsti e testati all’Agosti.”

Il progetto Albania rappresenta una parte importante della storia di LugAnegA e rappresenta un esempio di organizzazione, entusiasmo e tenacia.

Ricordiamolo così e facciamolo ora, passati 10 anni da quella bella esperienza, ora che il gruppo sta cercando a fatica di rinnovare le proprie energie e il proprio entusiasmo, facciamolo ancora per altri ragazzini più o meno vicini a noi, che potremo ancora coinvolgere con la nostra competenza e la nostra passione.